L’Atalanta era passata in vantaggio e aveva giocato una grande gara, poi il ritorno giallorosso

14 anni fa esatti l’Atalanta perse sul campo della Roma di Spalletti, formazione che in quel momento stupiva tutta Europa per qualità di gioco e novità imposte dal suo 4-2-3-1. Questo sistema di gioco permetteva infatti di vedere in campo molti uomini offensivi in contemporanea, con Totti che agiva solitamente da falso nueve.

Quel 2 dicembre, ad ogni modo, a stupire fu soprattutto la Dea. I nerazzurri passarono in vantaggio con Zampagna, abile a ribadire in rete la respinta di Doni, portiere brasiliano e solo omonimo del fantasista nerazzurro Cristiano. Una rete meritata portata a capitalizzare il grande volume di gioco prodotto nel corso dei primi 45′ di gioco. Nella ripresa, complice anche l’ingresso di un ottimo Perrotta, la formazione capitolina trovò maggior forza d’urto e soprattutto due rigori utili a trovare il ribaltone.

Il finale è nervoso, con Donati espulso per un fallo sullo stesso Perrotta e i calciatori nerazzurri che protestano per un contatto nell’area avversaria tra Pizarro e Claudio Rivalta. Il cileno, però, sembra toccare prima il pallone. Poco male, perchè l’Atalanta chiuderà la stagione all’ottavo posto con ben 57 punti, arrivando anche a sognare la Coppa UEFA. Al ritorno consumerà peraltro la sua “vendetta”, battendo per 2-1 Totti e compagni nella giornata che li condannerà matematicamente a non poter più rincorrere l’Inter, che tornerà così campione d’Italia anche sul campo.