L’attaccante dell’Atalanta parla della Champions League, del suo rapporto col Papu Gomez e del suo obiettivo stagionale
La punta di diamante della Dea Luis Muriel sogna in grande. I 10 gol stagionali, i più messi a segno con ingressi dalla panca, gli stanno stretti, quest’anno vuole superarsi: “Non mi piace parlare di cifre, ma secondo me sarebbe bello riuscire a superare quanto fatto l’anno scorso (18 gol in serie A, ndr): spero di riuscirci e lavorerò duro per questo”, svela a L’Eco di Bergamo che l’ha intervistato.
PAPU GOMEZ. “Sicuramente si sente la sua mancanza: tutti vorrebbero avere in squadra un giocatore come il Papu. Non ho parlato con lui della situazione e non so a che punto sia: di certo, lui si sta allenando per mantenere la forma ed essere pronto per ciò che succederà. Spero che si possa risolvere e che lui possa trovare la migliore soluzione, per sé e per la sua carriera: gli auguro questo, perché il Papu resta, per noi, un grande amico, prima ancora che un compagno di squadra”.
COPPA ITALIA. “È una competizione prestigiosa: vincerla sarebbe qualcosa di grande. Spesso le big non la prendono nel modo giusto: noi non cadremo nell’equivoco e, anche se dovessero giocare i calciatori meno utilizzati, avremo tutti la giusta convinzione. Contro il Cagliari potremo mettere basi certe per il nostro cammino: ma le gare secche sono sempre complicate e ci sono tante sorprese. Vogliamo arrivare in finale e conquistare questo obiettivo. È ciò che manca a questa squadra che ultimamente sta facendo grandi cose: servirebbe per incoronarla. E io, in carriera, ho vinto solo il torneo di Tolone con la Colombia Under 20: spero di potere conquistare qualcosa e farlo con l’Atalanta sarebbe una grande gioia”.
REAL MADRID. “Nell’eliminazione diretta si gioca alla morte e può succedere di tutto. Il Real è una delle squadre più forti al mondo, ma noi abbiamo tanta voglia di conquistare grandi obiettivi e continuare a fare la storia: giocando come nell’ultimo periodo possiamo sognare qualcosa di bello”.
SERIE A. “Scudetto? Ora pensiamo al Genoa: il traguardo è vincere la prossima. Non ci metteremo addosso pressione inutile: faremo i conti più avanti e vedremo se siamo così forti da potere conquistare qualcosa di bello, che tutti sogniamo”.
LUCHO. “In spagnolo è il soprannome per chi si chiama Luis: ha cominciato il Papu, poi si sono messi Palomino e Zapata, quindi l’ha sentito il mister e ora tutti mi chiamano così, anche nello staff. Succede da tempo, ma in tanti si sono accorti solo ora, perché ci sono gli stadi vuoti ed è facile sentire come mi chiama il mister”.
Per me ..bergamasco sei Luigino…grande luis…sempre cosi allegro anche se ti mettono in panchina…ma tu sei un vero campione… Da ermidio…brusaporto
Sei un grandissimo, Lucho !