Il trentunenne centrocampista tedesco è la punta di diamante degli spagnoli, vero leader sul campo e negli spogliatoi
Al Gymnasium di Rostock, racconta ripercorrendo la sua storia L’Eco di Bergamo, lo facevano giocare a calcio senza scarpe per provare a colmare il divario con gli altri ragazzi: lui è Toni Kroos, perno della mediana dei blancos che trascina nelle vittorie, in patria e in Europa. L’Atalanta dovrà stare attenta soprattutto a lui questa sera, la star che è stata risparmiata dagli infortuni: detta i tempi del gioco in modo freddo, gli piace dominare l’azione, far passare tutto dai suoi piedi, un regista a tutto campo che riesce a leggere le azioni un secondo prima degli altri.
UN PREDESTINATO. A 17 arriva al Bayern Monaco da figlio d’arte: il padre Roland era un wrestler professionista convertitosi ad allenatore di calcio, la madre Birgit campionessa di badmington nella Ddr e il fratello Felix pure lui calciatore di buon livello e arrivato in Bundesliga con l’Union Berlino un paio d’anni fa.
ANCORA DUE ANNI AL REAL. L’ultimo rinnovo di contratto lo vede legato al Real fino al 2023, e potrebbe essere anche la sua ultima squadra perché ha sempre detto che non avrebbe continuato a lungo. Ha già timbrato il cartellino con la maglia e gli scarpini bianchi oltre 300 volte e questa sera la Dea dovrà stare attenta quando la sfera passerà tra i suoi tacchetti, perché è lui che farà girare la squadra con i tempi giusti senza mai finire fuori tempo.