Quando vede viola, il jolly offensivo ucraino Ruslan Malinovskyi riesce a vedere anche la porta o i compagni da servire. Come a Santa Lucia

Ricordate quella punizione a scendere a Santa Lucia, all’undicesima giornata dello scorso campionato, per stendere la Fiorentina tra il vantaggio di Robin Gosens e la chiusura di Rafael Toloi? Ebbene, secondo la Gazzetta dello Sport per Ruslan Malinovskyi vedere viola significa rinascere. Gli capitò il 13 dicembre scorso, gli potrebbe capitare anche stavolta contro lo stesso avversario dopo aver risolto con l’operazione a luglio gli atavici problemi di ernia addominale. L’uomo più dell’Atalanta, visti i dilemmi sulla composizione del fronte offensivo.

MALINOVSKYI VEDE VIOLA. Il primo gol stagionale non si scorda mai, il colore avverso per ridestarsi dal torpore nemmeno. Già a segno nel 2-1 corsaro a Firenze l’annata precedente, il mancino ucraino l’11 aprile scorso riuscì a pennellare due assist per testa e destro di Duvan Zapata, uno dei dubbi della ripresa di campionato al Gewiss Stadium, per un 3-2 a rincorsa risolto da Josip Ilicic (vedi sopra) dal dischetto sempre al “Franchi”.

FIORENTINA: MALINOVSKYI INTOCCABILE. Titolare al pari dell’arma tattica Matteo Pessina, stesso piede ma caratteristiche diverse, Malinovskyi si fa preferire ad altre opzioni a maggior ragione se il tecnico Gian Piero Gasperini dovesse scegliere di giocare senza una prima punta di ruolo. Impiegato solo a secondo tempo inoltrato contro Kazakistan e Francia, il Colonnello è rincasato anzitempo lunedì per prepararsi a vedere viola ancora una volta per colpirlo meglio.

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