
Le parole di Federico Riva, avvocato della Curva Nord nerazzurra
Nel corso del podcast settimanale di Corner di L’Eco di Bergamo, oggi in una puntata dedicata ai fatti del Varlungo del 27 febbraio 2019 è intervenuto anche l’avvocato Federico Riva, che ha difeso la Curva Nord nella vicenda: “La verità sta o da una parte o dall’altra. Il silenzio dovrebbe essere chiarificatore su chi quel giorno ha detto o meno bugie. Si è costruita una vicenda abbastanza debole attorno ai tifosi, come dimostra l’assoluzione per il discorso relativo al Mandela Forum. Faremo accertamenti relativamente al fatto che il nostro esposto abbia o meno trovato un seguito. Il procedimento penali che ci ha visto assolti parte mesi dopo i fatti che hanno visto coinvolti i tifosi (ottobre 2019, ndr). Ciò significa che lo stesso esposto non è mai stato raccolto e non è mai partito”.
“Mi domando – continua Riva, peraltro presente nel luogo dei fatti quel giorno – perché dagli atti emerga una sorta di indagine a senso unico, in cui si è cercato di mettere in cattiva luce i tifosi dell’Atalanta, descritti come pronti a cercare lo scontro con i tifosi viola. Nulla, a livello di indagine, è stato fatto sui comportamenti del reparto mobile di Firenze. Una volante si è fermata e ha fatto fermare tutti i pullman, e non altro come è stato detto. Il tutto nell’ambito di un qualcosa che è stato confermato anche dagli autisti degli autobus stessi e lo dimostrano anche i fotogrammi relativi alla porta del primo pullman, che è stato sfondato dall’esterno e non dall’interno. Sicuramente ci sono stati equivoci tra le forze dell’ordine stesse”.
A livello pratico, cosa potrà succedere ora: “Sono passati anni ormai. Ad una prescrizione ordinaria ne mancherebbero ancora due, in più ci possono essere margini per delle proroghe. C’è ancora del tempo, anche se è abbastanza inquietante il fatto che si sia cercato di colpevolizzare e mettere in cattiva luce i tifosi dell’Atalanta stessi”.
