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Bonaventura dice 31 (e Magallanes 44). Compleanno da cavallo di ritorno?

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L’esterno-trequartista-mezzala di San Severino Marche spegne 31 candeline. Da svincolato che gradirebbe il ritorno all’Atalanta. Compleanno anche per Magallanes

Spegne 31 candeline nella primissima estate da svincolato, con la speranza di giocarsela da cavallo di ritorno. Giacomo Bonaventura dopo sei stagioni non è più milanista e c’è chi continua ad accostarlo all’Atalanta. La squadra che è stata il suo trampolino di lancio fin dalle giovanili, dal suo approdo diciassettenne a Zingonia dopo Virtus Castelvecchio, San Francesco ’93 di Cingoli, Settempeda fino ai Giovanissimi, Tolentino e Margine Coperta, la società satellite nerazzurra di Massa e Cozzile del ds-scout Antonio Bongiorni. Ora è libero contrattualmente dal Diavolo dopo 184 partite, 35 gol, l’evoluzione da ala a mezzala e una Supercoppa Italiana nel 2016 vinta sulla Juventus a Doha l’antivigilia di Natale segnando il pari di testa e il secondo rigore con Mario Pasalic a siglare l’ultimo.

BONAVENTURA, CAVALLO DI RITORNO? 135 match, 24 gol e una promozione dalla B nel 2010, invece, il curriculum nerazzurro di Jack da San Severino Marche, cominciato col debutto concessogli da Gigi Delneri il 4 maggio 2008 in Atalanta-Livorno (3-2), dal 75′ al posto di Fernando Tissone. Trascorse nel Pergocrema in C1 e nel Padova in B le sessioni invernali 2009-2010, salvandosi contro la Triestina dalla retrocessione anche grazie a un suo pallone nel sacco, il signor Bonaventura diventa un signor esterno alto con Stefano Colantuono per poi essere ceduto al Milan nell’estate 2014 (il 31 agosto, 90′ alla chiusura del mercato) per poco più di 6 milioni. Strappato da Adriano Galliani all’Inter e al Verona, e convinto al grande passo da un Pippo Inzaghi bruciatosi in fretta sulla panchina che scotta. Con Vincenzo Montella l’unico trofeo in una carriera tinta abbastanza di azzurro: 14 gettoni in Nazionale A con esordio da atalantino il 31 maggio 2013 a Bologna contro San Marino, 5 e 1 in Under 19 con argento agli Europei cechi del 2008, 12 e 2 reti con lo stesso metallo ai Giochi del Mediterraneo l’anno dopo a Pescara e 1 (1) in B Italia.

MAGALLANES, IL GEMELLO DIVERSO DI BONAVENTURA. Sabato 22 agosto è anche il compleanno di Federico Magallanes, al traguardo dei suoi 44 memore dei soli 3 successi personali in 25 presenze (11+13+1 in Coppa Italia) agli ordini di Emiliano Mondonico tra 1996 e 1998. Verona, Bari e Brescia le porte violate, poca roba per uno cresciuto nel Peñarol reduce dal tris di campionati uruguaiani. Chiuso da Superpippo con Domenico Morfeo alle spalle prima, Nicola Caccia e Cristiano Lucarelli poi, a fine corsa per non seguire la squadra in cadetterìa finì nientemeno che al Real Madrid, che lo girò subito al Racing Santander. Gerardo Federico Magallanes Gonzalez, che avrebbe accompagnato in B pure Venezia e Torino tra 2001 e 2003, era un nazionale dell’Uruguay, dov’è nato nella capitale Montevideo il 22 agosto 1976, da 6 gol in 26 partite e da argento nella Copa America in Paraguay nel 1999 più l’avventura ai Mondiali in Giappone e Corea del Sud nel 2002. Un’ala sinistra dal buon fisico che non rendeva bene da seconda punta, uno zingaro dai pochi gol (un trentina in Europa, non molti di più in patria) costretto a girovagare: Defensor Sporting, Siviglia, Eibar, Digione e Merida, ritirandosi nel 2009 a soli 33 anni, le altre stazioni della via crucis della mancata grandezza. Tanti auguri.

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